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Diari di Viaggio / Mondo / Singapore

Tre giorni a Singapore, cosa fare e vedere

Due giorni Singapore

Visitare Singapore in tre giorni: cosa fare e vedere nella città del futuro.

Tre giorni possono sembrare pochi per visitare una metropoli d’Oriente come Singapore, anche perché spesso si tratta di una tappa intermedia verso un’altra destinazione, in questo caso Singapore diventa uno stop over ottimale.  

Tre notti sono l’ideale per catturare la sua essenza multiculturale, anche considerando la facilità con cui si può visitare la città spostandosi in metropolitana e a a piedi nei quartieri principali da vedere.

Prima di tutto è bene valutare quando andare a Singapore, per via del clima, più umido  in determinati mesi dell’anno rispetto ad altri, ma la verità è che a Singapore fa caldo, molto caldo, piove sovente con acquazzoni che rovesciano vere e proprie bombe d’acqua in poco tempo, e poi torna il sole. Quindi a mio avviso non c’è una stagione ideale per visitare la metropoli, portate con voi un ombrello (utile anche per ripararvi dal sole) e volate a Singapore in estate, primavera, quando trovate una buona tariffa aerea non lasciatevela sfuggire.

Noi abbiamo volato con Oman Air, con scalo a Muscat, buoni servizi, niente di paragonabile a Emirates, ma la tariffa era troppa ghiotta per quel periodo.

Dove dormire a Singapore?

Lo spettacolare Marina Bay Sand, l’albergo icona della città che svetta nel cuore dell’aerea moderna e futuristica di Singapore fa sempre gola, quindi se trovate tariffe in promozione o per voi si tratta di un’occasione speciale, dormire in un hotel con un infinity pool di questo tipo sarà davvero incredibile  

Se invece cercate soluzioni low budget dove dormire a Singapore, come ogni metropoli le tariffe sono piuttosto alte, ma ci sono alcune soluzioni nella zona di Clarke Quay, come il “Clover hotel 5 Hong Kong street” 4****. Camere moderne con un bagno grande e confortevole, ma attenzione alle dimensioni della stanza che determinano la tariffa del soggiorno. Io ho dovuto optare per una camera più grande, altrimenti, avendo il letto contro la parete, non permetteva a chi era alto più di 1,80 (mio marito), di starci comodamente.

Vi consiglio di pernottare in centro città, evitando forse la zona di Orchard Road, a mio avviso un pochino lontana rispetto al resto, anche se ripeto con la metropolitana, pulita e funzionale, avrete modo di visitare la città senza alcun problema.

Cercate le offerte migliori curiosando sul portale Hundredrooms.it, così da scovare una buona sistemazione nel cuore della città.

Cosa fare e vedere a Singapore in tre giorni?

Ecco la mia personalissima lista dei luoghi imperdibili da visitare a Singapore in due o tre giorni, partendo già dall’aeroporto della città che vi accoglierà con tutte le sue modernità e vi lascerà a bocca aperta.

Gardens by the Bay

I Gardens by the Bay sono la più recente e futuristica attrazione del quartiere Marina Bay, il punto di partenza per esplorare Singapore. L’ingresso ai giardini è libero e gratuito, invece la passerella sospesa che collega alcuni di questi alberi è a pagamento, così come l’ingresso alle serre, come il “Flower Dome“, un giardino davvero meraviglioso a mio avviso da vedere.

Lo spettacolo arriva la sera, quando al tramonto gli alberi cominciano ad illuminarsi, a tingersi di rosa, verde, azzurro, per poi “danzare” a ritmo di musica cambiando colore con in sottofondo suoni coinvolgenti. Suggestivo rimanere con il naso all’insù e vivere questo spettacolo nel cuore della città di Singapore.

Raffles Hotel

Ho scelto di visitare il Raffles Hotel in quanto simbolo della città dell’epoca coloniale, terra di viaggiatori, luogo di incontro tra Estremo Oriente e Sud Est Asiatico, oltre al fatto che siamo capitati qui proprio per la celebrazione dei 130 anni di apertura dell’albergo.

Un’atmosfera d’altri tempi, tra saloni eleganti in perfetto stile Oriente Express, tra rigogliosi giardini tropicali e lampadari che risplendono dal soffitto, un luogo leggendario dove grandi icone sono transitate negli anni. Da Grace Kelly e ovviamente la Regina Elisabetta. Luogo ideale dove fermarmi per degustare il tipico afternoon tea (non propriamente economico) in una delle eleganti sale dell’hotel. L’ingresso è infatti riservato agli ospiti dell’hotel o a chi prenota un tavolo.

Non potete non degustare il cocktail nazionale, il  Singapore Sling, simbolo, insieme all’hotel stesso degli anni del colonialismo britannico nel Sudest asiatico.

Quartieri di Singapore – Little India

Singapore è un melting-pot di culture, di tradizioni, di profumi, sapori e colori. Quartieri etnici che catapultano davvero in altri angoli di mondo, come Little India, uno dei miei preferiti e che ben si amalgamano con il resto della città.

Ogni quartiere racchiude infatti la sua anima e la sua essenza più vera, mettendo in mostra il proprio carattere e le proprie tradizioni in un’aerea ben precisa e delimitata, che sembra fare a pugni con la metropoli futuristica, e che invece regala un ventaglio di realtà tutte da scoprire.

La nostra prima tappa è Little India che ti accoglie con un’esplosione di profumi e colori non appena sbuchi fuori dalla metropolitana. Pareti delle case dalle tonalità accese, collane di fiori, templi.

Tutto è vivace, splendente e sorridente. I negozi di abiti e stoffe tradizionali sono una vera perla così come le gioiellerie traboccanti d’oro sono un luccichio continuo. Un piccolo assaggio di India nel cuore di una città cosmopolita e dinamica.

Quartieri di Singapore – Emerald Hill Road

Tra le zone e i quartieri da visitare a Singapore in tre giorni, vi consiglio una passeggiata nella caratteristica strada di Emerald Hill Road, dove le protagoniste sono le casette coloniali colorate.

Nascosta tra i grattacieli e i centri commerciali di Orchard Road, la via fashion ricca di negozi e centri commerciali della città, Emerald Hill Road è una chicca imperdibile. Casette colorate ed eleganti fiancheggiano la via con un’aria assonnata. Tutto qui sembra rimasto indietro nel tempo, e anche se stipate tra grattacieli all’avanguardia, quest’oasi sembra un mondo a se che convive in modo genuino con il resto della città.

Il primo edificio risale al 1902 e tra case in stile cinese, spiccano anche quelle in art déco risalenti agli anni ’20. Giallo, azzurro, verde pastello e bianco lucente, una via che sembra catapultare in un dipinto.

Takashimaya Food village

Mentre vi trovate in Orchard Road, tra le cose da fare e vedere a Singapore, a mio avviso una delle più caratteristiche è sicuramente la cucina. Qui a Singapore si trova un mix di culture anche e soprattutto a tavola, per lo più di provenienza asiatica, da gusti thailandesi, cinesi e malesi e molto altro.

Non avendo una vera identità, in quanto frutto di un etnie e tradizione differenti, a Singapore si viaggia anche e soprattutto a tavola, tra la varietà di cibo che si può trovare.

Sul dove mangiare a Singapore, tasto dolente visti i prezzi dei ristoranti, ecco che la risposta è nello street food che trovate al piano inferiore dell’omonimo centro commerciale. Il Takashimaya Food Village presenta infatti un’area denominata “food court” con una vasta scelta di cibi asiatici da assaggiare in loco.

Riduttivo parlare di “cibo da strada”, quando di fatto si tratta di una vera esperienza culinaria, culminata anche in una stella Michelin, prestigioso riconoscimento gastronomico, di cui è stato insignito lo chef e proprietario di due chioschi “Hill Street Tai Hwa Pork Noodle” e “Hong Kong Soya Sauce Chicken Rice and Noodle” nel quartiere Chinatown di Singapore

Quartieri di Singapore –Clarke Quay

Cercate la vita notturna a Singapore?

Benvenuti a Clarke Quay. Un’area ricca di ristoranti, bar e locali disseminati lungo il fiume, dove spiccano palazzi dai toni pastello e un brulicare di persone che si riversa qui dal tramonto.

Clarke Quay è piuttosto carina, un’area forse molto turistica, ma ideale per un aperitivo o una cena. Se vi ispira, da qui potete partire per una breve crociera in barca lungo il fiume risalendo fino a Marina bay, una romantica conclusione per la vostra vacanza a Singapore.

Oppure potete valutare l’idea di una visita guidata di Singapore , nel caso date un’occhiata a questi tour molto interessanti.

Tra le altre cose da fare e vedere a Singapore in tre giorni, clima permettendo sperando di non venir sorpresi da troppi acquazzoni, vi consiglio la visita ai Singapore Botanic Gardens, il più famoso parco della città. Un polmone verde incredibile, se pensate al fatto che vi trovate in una metropoli, con un’area dedicata a svariate specie di orchidee provenienti da tutto il mondo.

Se viaggiate a Singapore con i bambini, vi consiglio una tappa a Sentosa, l’isola dei divertimenti dove si trovano, tra gli altri, gli Universal Studios.

Tre giorni a Singapore sono pochi, ma abbastanza per entrare in contatto con una città pulitissima, organizzata, precisa, puntuale, una metropoli moderna che pensa in modo Green, e ve ne accorgerete dalla presenza di aree verdi non solo nell’area di Marina Bay.

Dal quartiere di Little India a Chinatown, a mio avviso uno dei più caratteristici, perfetto per una cena al quartiere malese di Kampong Glam, e poi una passeggiata fino alla Singapore Flyer, seguendo il corso del fiume ammirando lo skyline della città davanti a voi.

Non disdegnate una visita all’incredibile Centro Commerciale “Marina Bay Mall”, dove vi attendere anche una ricostruzione del porte di Rialto di Venezia, oltre a negozi di lusso e un gran numero di marche italiane, e da cuneese, non posso non menzionare la presenza del corner del Cioccolato Venchi.

Per un soggiorno ancora più spettacolare, potete optare per un pernottamento in un hotel con vista sullo skyline, con rooftop mozzafiato e magari infinity pool, come l’hotel Indigo o l’Andaz Singapore A Concept by Hyatto il lussuoso Naumi hotel.

Da Singapore potete decidere di volare verso la Thailandia, scegliendo Bangkok o le isole del golfo a seconda della stagione del vostro viaggio, oppure, come ho fatto io, optare per la suggestiva Bali per proseguire il viaggio tra tradizione, mare, natura, relax e meraviglie.

(Some pics are from @unsplash site free copyright).